Seguite Suiveur, seguite il ciclismo oltre la corsa: anche noi vi seguiremo.
Suiveur è chi segue un corridore per ragioni professionali o per passione sportiva, dice il dizionario, ed è questo che noi facciamo. Ma andiamo anche oltre. Perché per noi la corsa parte molto prima del chilometro 0 e finisce ben dopo il traguardo. La fiamma – rossa – che ci anima arde e non brucia per due elementi del ciclismo: da un lato chi lo abita, sulla bici o in ammiraglia, lungo le strade o sugli spalti dei velodromi; dall’altro il loro racconto, alla ricerca di un giornalismo che si espone, che chiede, che indaga, che esulta.
La nostra idea di giornalismo sportivo è legata al lavoro sul campo (sulla strada, meglio) e a quello redazionale: una pagina bianca da riempire con testimonianze e riflessioni, critiche e spunti, storie e aneddoti, paesaggi e fantasia. Cercheremo di costruire un giornalismo che fa leva sulla cronaca ma esce dai resoconti, che non grida e non si abbassa alla chiacchiera, che cerca la Storia nel quotidiano e non ha nel virale il suo obiettivo.
La carta stampata ha visto precipitare credibilità e genialità: la bella pagina non esiste quasi più. Il virtuale ha approfittato di questo vuoto per crescere nei numeri, ma spesso si dimentica che chi sale in sella non è un pupazzo e chi lo segue non è un credulone, svilendo così uno sport che è ben più di uno spettacolo. Qualcosa si muove, però: ci sono realtà cartacee e liquide che danno tregua come un filo d’aria fresca in un pomeriggio d’agosto, e insieme a loro ci schieriamo.
Per fare questo abbiamo diviso il sito in diverse rubriche. Mentre “Editoriali” e “Interviste” mantengono fede alla loro natura tradizionale, “Scusate, non resisto” è il corsivo, gioioso o critico, polemico o velenoso. E’ una sorta di sfogo, l’anticamera di quella che sarà una critica ragionata e ponderata: ovvero uno “Speciale”. Le “Istantanee” saranno invece tempestive: attraverso di loro intendiamo tratteggiare una tappa, la corsa di un giorno o un suo momento. Nelle “Storie”, poi, racconteremo di fatti ed eventi risalenti, personalità di spicco o particolari, di cosa accadde in un giorno indimenticabile. “Dal gruppo”, “A mano libera” e “Il giorno X”, si riferisce al racconto di una indimenticabile tappa o classica del passato.
Suiveur nasce per distinguersi, per durare nel tempo, per portare un’idea di giornalismo sportivo tutt’altro che nuova ma evidentemente dimenticata. Lo diciamo con trasparenza ma senza arroganza, d’altronde l’età anagrafica non ce lo permette.
Ci consola consultare la storia del ciclismo: la bicicletta impone l’umiltà, ma sa premiare il coraggio e la fantasia.